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Il professionista Infermiere immagine e rispetto professionale: “Il peso delle parole”

Le parole hanno un peso e fanno la differenza. Come OPI di Trieste riceviamo la segnalazione da un nostro iscritto amareggiato di essere apostrofato come “sottoposto”. Tale segnalazione ha aperto una interessante discussione e riflessione all’interno del Consiglio Direttivo dell’OPI.

Crediamo purtroppo che l’esperienza riportata rappresenti solo la punta dell’iceberg e si celino nel quotidiano professionale molti altri casi di non riconoscimento professionale da parte di terze persone.

Appellativi usati in senso pregiudizievole nei confronti della categoria, come ad esempio “sottoposto”, “signorina”, “giovanotto”, “signora”, “biondina”, ….,non dovrebbero essere più utilizzati in quanto lesivi della dignità e dell’immagine, dell’importante ruolo della professione Infermieristica nella società e nelle organizzazioni sanitarie.

Vogliamo Invitare tutti i colleghi a mandarci via e-mail (segreteria@opitrieste.it) aneddoti riguardanti esperienze simili, vorremmo farne raccolta e presentarli in maniera anonima ad una conferenza dedicata al riconoscimento professionale. Lo scopo dell’incontro come l’uso delle parole pesi sulla persona e sull’agito della stessa ma non solo, si vuole richiamare l’attenzione al riconoscimento, valore, della nostra identità professionale e ruolo. Siamo sig, nella quotidianità personale ma vogliamo essere chiamati infermieri quando agiamo come professionisti.