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Grazie agli infermieri quasi 3 mila vaccini effettuati nelle residenze per anziani

Siamo a cinque mesi dall’inizio della campagna vaccinale ed il pensiero corre al grande progetto dei centri realizzati in Porto Vecchio e alle altre sedi che in questi mesi stanno vaccinando la popolazione.

Nell’analisi di questa grande macchina organizzativa, va però ricordato che la maggioranza dei nostri anziani sono stati messi in sicurezza anche grazie al grandissimo impegno, collaborazione e sinergia tra medici e infermieri che operano sul territorio.

Gli infermieri presenti a vario titolo nei Distretti sanitari della provincia di Trieste, pur continuando a garantire la consueta assistenza domiciliare, hanno implementato la loro attività impegnandosi nella complessa organizzazione della somministrazione dei vaccini a domicilio, nelle numerose strutture per anziani, nelle RSA e nelle strutture che accolgono persone con varie tipologie di disabilità.

Ai primi di maggio, nelle sole residenze per anziani, sono state somministrate 2943 dosi tra Pfizer, Moderna e Astra Zeneca. Tutto questo è stato possibile grazie al lavoro di infermieri dedicati a questa attività, che è stata fondamentale per porre in sicurezza in un primo tempo gli over 80 e successivamente tutti i soggetti “fragili” impossibilitati per seri motivi di salute a recarsi nelle sedi vaccinali.

Ulteriori iniziative, cosiddette “di prossimità”, hanno invece avuto lo scopo di offrire sedi temporanee di vaccinazione in aree rionali più facilmente raggiungibili dalla popolazione anziana, e questo tipo di offerta è stata molto apprezzata dai cittadini.

Nell’ambito dell’organizzazione della campagna vaccinale a domicilio gran parte dei processi che sottendono a questa attività non sono molto visibili, ma racchiudono invece una complessa programmazione che parte dall’individuazione del soggetto vaccinabile, all’approvvigionamento del vaccino, alla programmazione della prima e seconda dose garantendo nello stesso tempo un sistema estremamente flessibile nel caso di disdetta per motivi clinici.

Anche in questo contesto, gli infermieri hanno confermato il loro impegno, e continueranno a farlo, al sevizio della collettività attivandosi puntualmente al contrasto della pandemia.