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Il confronto con il governatore Fedriga: “Pieno supporto degli infermieri alla campagna vaccinale”

Si è tenuto ieri a Trieste, negli uffici di piazza Unità, un incontro fra il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, ed i rappresentanti del Coordinamento degli Ordini delle Professioni Infermieristiche del Friuli Venezia Giulia.
Nella riunione sono stati affrontati diversi argomenti, in buona parte legati alla delicata situazione emergenziale in corso, che vede la categoria in prima linea ormai da un anno nella battaglia per debellare la pandemia.
Come precisa la presidente dell’OPI Trieste, Cristina Brandolin, “il governatore ci ha dato ascolto su vari argomenti e ha dimostrato vicinanza alle nostre tematiche. Innanzitutto, abbiamo voluto ribadire la nostra totale disponibilità ed il nostro pieno supporto all’imponente campagna vaccinale in atto, consapevoli dello sforzo collettivo necessario per immunizzare – speriamo – la maggioranza dei cittadini della Regione. Auspichiamo altresì un nostro coinvolgimento nelle strategie e nei piani di azione, anche perché per vaccinare centinaia di migliaia di persone nella nostra regione serve una visione d’insieme di tutti gli attori coinvolti”.
Non è stato solamente il Covid l’argomento dell’incontro odierno con Fedriga. Gli OPI del Friuli Venezia Giulia hanno infatti auspicato una presenza più assidua e costante della loro rappresentanza professionale ai vari tavoli regionali incentrati sui temi sanitari, ed una maggiore attenzione all’applicazione dei modelli che prevedono il pieno coinvolgimento infermieristico come le piattaforme assistenziali, già previste dalla normativa regionale. Inoltre “è fondamentale – spiega Brandolin – condividere con gli esperti dell’assistenza infermieristica gli aspetti organizzativi, clinico assistenziali e socio assistenziali delle strutture per anziani. C’è bisogno di centralità e condivisione nelle decisioni, considerando che si tratta di un segmento di popolazione particolarmente fragile, che richiede anche il contributo specifico di noi infermieri e di tutte le figure di supporto”.
Nel corso dell’incontro si è parlato anche della necessità di superare il vincolo di esclusività lavorativa per gli infermieri dipendenti della Sanità pubblica, in analogia a quanto già avviene per i medici. In Italia e anche in Friuli Venezia Giulia al momento mancano infermieri e questa carenza è tanto più sentita in questa fase emergenziale. Negli ultimi anni non pochi giovani neolaureati sono emigrati verso paesi che valorizzano maggiormente questa professione in termini economici e di riconoscimento sociale. Il superamento del vincolo di esclusività potrebbe temporaneamente sopperire alle carenze di personale nei diversi contesti e al tempo stesso essere strumento incentivante.